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L'importanza del piede: La base fondamentale del nostro benessere

Centro Ortopedico Livornese • feb 15, 2024

Da oltre quarant’anni ci occupiamo del benessere dei nostri clienti, attraverso un servizio personalizzato e costante. Negli anni abbiamo costatato come il benessere del piede porti ad un benessere generale e come le abitudini di tutti i giorni ci portino ad avere spesso dolore o fastidio a questa parte del corpo spesso dimenticata. Se consideriamo che secondo alcune ricerche (es. ACSM American College of Sports Medicine), una persona mediamente attiva percorre nella sua vita circa di 120.000 km, ovvero tre volte il giro della Terra all’equatore (40.075 km), è comprensibile come i nostri piedi siano importanti per la nostra vita.

Il piede è una parte del corpo spesso trascurata, ma incredibilmente fondamentale per il nostro benessere generale. Questa struttura complessa, composta da ossa, muscoli, legamenti e tessuti connettivi, svolge un ruolo essenziale nel supporto del peso corporeo, nell'equilibrio e nel movimento. Esplorare l'importanza del piede non è solo un'esplorazione anatomica, ma un viaggio nel cuore della nostra salute e della nostra mobilità.


Struttura e funzione del piede

Il piede è diviso in tre sezioni principali: il retropiede (calcaneari), il mesopiede (metatarsi) e l'avampiede (dita dei piedi). Queste regioni collaborano insieme per fornire stabilità, ammortizzazione e propulsione durante il cammino e l'attività fisica.

I muscoli e i legamenti del piede lavorano armoniosamente per supportare l'arco plantare e assorbire gli impatti generati durante la locomozione. Questa capacità di assorbire gli urti è essenziale per prevenire lesioni e fornire comfort durante l'attività quotidiana.


Ruolo nell'equilibrio e nella postura

Il piede è fondamentale per mantenere l'equilibrio e la postura del corpo. È la nostra base di supporto quando ci troviamo in piedi e svolge un ruolo cruciale nell'attivazione dei muscoli che stabilizzano il resto del corpo. Un piede ben bilanciato e funzionale contribuisce a prevenire problemi posturali, dolori articolari e lesioni da sovraccarico.


Il piede come indicatore di salute

Il piede può anche fungere da indicatore della nostra salute generale. Problemi come il diabete, le malattie cardiovascolari e i disturbi circolatori possono manifestarsi attraverso segni e sintomi rilevabili nei piedi. Prestare attenzione a segnali come dolore persistente, gonfiore, cambiamenti della pelle o delle unghie può essere cruciale per individuare precocemente eventuali problemi di salute e prevenire complicazioni.


Cura e prevenzione

Date le sue molteplici funzioni, prendersi cura del piede è essenziale per mantenere una buona salute generale. Mantenere una corretta igiene del piede, indossare calzature adatte e svolgere esercizi di rafforzamento e stretching possono contribuire a prevenire lesioni e disagi.

Le visite regolari da parte di un podologo o di un ortopedico possono anche aiutare a individuare e trattare precocemente eventuali problemi ortopedici o patologie sottostanti.

Sicuramente quello che ci può aiutare per capire meglio lo stato di salute del nostro piede è quello di effettuare un esame computerizzato del passo. Questo esame, non invasivo e non doloroso, ci permette di rilevare la conformazione del nostro piede, i punti di maggior pressione e soprattutto la nostra postura in fase statica (fermi in piedi) e durantie la deambulazione.

Per chi è più indicato? L’esame può essere eseguito da tutti dai 12 anni in su, e ci permette di valutare da cosa possono dipendere una serie di disturbi come mal di schiena, dololori alle ginocchia, dolori muscolari, tendiniti e soprattutto  se l’utilizzo di un ortesi plantare su misura potrebbe aiutare ad ottenere benefici e migliorare l’appoggio e la nostra salute.


Conclusioni

In conclusione, il piede rappresenta la fondamenta del nostro benessere fisico. La sua struttura complessa e le sue molteplici funzioni lo rendono cruciale per il nostro equilibrio, la nostra postura e la nostra mobilità. Prendersi cura del piede non dovrebbe essere trascurato; investire nella sua salute e nel suo benessere può contribuire a migliorare la qualità della nostra vita e prevenire eventuali problemi di salute a lungo termine.

Autore: sig.ra marina venturi 18 mar, 2024
Il linfedema è una condizione caratterizzata da un accumulo di liquido linfatico nelle parti del corpo, spesso nelle estremità come braccia o gambe, a causa di un malfunzionamento o di un danno al sistema linfatico. Il sistema linfatico è responsabile del drenaggio dei liquidi e del trasporto delle cellule immunitarie nel corpo. Quando questo sistema non funziona correttamente, può verificarsi un accumulo di liquido linfatico, causando gonfiore, sensazione di pesantezza, e aumento del rischio di infezioni.  Il linfedema può essere congenito o acquisito, con le cause acquisite spesso associate a interventi chirurgici, traumi, infezioni o radioterapia che danneggiano il sistema linfatico. La gestione del linfedema spesso coinvolge una combinazione di terapie conservative come il bendaggio compressivo, il movimento fisico, la terapia fisica e talvolta interventi chirurgici. Il linfedema può avere diverse cause, che possono essere suddivise in due categorie principali: linfedema primario e linfedema secondario. Linfedema primario: Questo tipo di linfedema è dovuto a anomalie congenite o genetiche del sistema linfatico, che possono includere: Ipolasia o agenesia dei vasi linfatici, ovvero una riduzione o assenza dei vasi linfatici. Malformazioni dei linfonodi. Anomalie della circolazione linfatica. Difetti delle valvole linfatiche che causano un ritorno inefficiente dei fluidi linfatici. Linfedema secondario: Questo tipo di linfedema è causato da fattori esterni che danneggiano ocompromettono il sistema linfatico già funzionante. Le cause più comuni includono: Chirurgia: Ad esempio, l'asportazione dei linfonodi durante un intervento chirurgico per il trattamento del cancro può compromettere il flusso linfatico. Radioterapia: La radioterapia utilizzata per trattare il cancro può danneggiare i vasi linfatici, provocando il linfedema. Traumi: Lesioni gravi o traumi possono danneggiare il sistema linfatico. Infezioni: Le infezioni possono causare infiammazione e cicatrici nei vasi linfatici. Compressione cronica: Compressione prolungata dei vasi linfatici, ad esempio a causa di indumenti stretti o di posture prolungate, può interferire con il flusso linfatico. Queste sono solo alcune delle cause più comuni del linfedema. È importante che il trattamento del linfedema sia personalizzato in base alla causa specifica e alle condizioni individuali del paziente. Il trattamento del linfedema è solitamente mirato a gestire i sintomi, ridurre il gonfiore e prevenire complicazioni. Ecco alcuni approcci comuni utilizzati nella gestione del linfedema: Terapia fisica e riabilitazione: Gli esercizi di movimento e la terapia fisica possono aiutare a migliorare il flusso linfatico e ridurre il gonfiore. Questi includono tecniche come il linfodrenaggio manuale, che consiste in massaggi delicati per spostare il fluido linfatico verso aree del corpo con una funzione linfatica normale. Compressione: Indossare indumenti compressivi o bendaggi speciali può aiutare a ridurre il gonfiore e a mantenere il flusso linfatico. Questi indumenti devono essere indossati regolarmente e devono essere adattati individualmente per garantire una compressione adeguata. Elevazione: Sollevare la parte del corpo affetta sopra il livello del cuore può aiutare a ridurre il gonfiore. Questo può essere fatto usando cuscini o supporti durante il riposo. Igiene della pelle: Mantenere la pelle pulita e idratata può aiutare a prevenire infezioni. È importante evitare tagli, abrasioni o punture che possono aumentare il rischio di infezioni. Attività fisica: Mantenere un'attività fisica regolare può aiutare a migliorare il flusso linfatico e a ridurre il rischio di complicazioni. Tuttavia, è importante evitare attività che possano aumentare il gonfiore. Dieta: Una dieta equilibrata può contribuire a mantenere un peso sano e a ridurre il rischio di gonfiore. Limitare il consumo di sodio può essere particolarmente utile nel gestire il linfedema, poiché il sodio può causare ritenzione idrica. In alcuni casi, possono essere considerati interventi chirurgici o procedimenti minimamente invasivi per il trattamento del linfedema grave o refrattario alle terapie conservative. Tuttavia, questi interventi sono solitamente riservati ai casi più gravi e devono essere valutati attentamente da un team medico specializzato. È importante che il trattamento del linfedema sia personalizzato in base alle esigenze individuali del paziente e supervisionato da un team multidisciplinare che può includere fisioterapisti, terapisti occupazionali, chirurghi e altri professionisti della salute. Per quanto ci riguarda in questi anni ci siamo specializzati nella realizzazione di tutori elastocopressivi a trama piatta. Collaborando con due delle più grandi aziende specializzate nella realizzazione di questi tutori, come Juzo e Medi. Il nostro compito è quello di lavorare a stretto contatto con terapisti e dottori, dopo la presa in carico del paziente da parte di queste due professionalità aver trattato e stabilizzato l’arto, entriamo in gioco noi. Viene fatta la presa misure dell’arto, in collaborazione con il terapista si sceglie il tipo di tutore più adatto al paziente, si valuta l’uso anche di altri tipi supporti come i tutori notturni Sleep Compress di juzo, oppure Circaid di Medi per l’auto bendaggio, e si realizza il tutore. Gran parte di questi supporti vengono fatti su misura perché, caratteristica del linfedema è quella di non avere omogeneità, e rendere l’arto dismorfico ecco perché nella maggior parte dei casi non ci possiamo affidare a tutori già pronti. Cosa fondamentale nella terapia elastocompressiva è non confondere le calze per circolazione dette a trama circolare, con le calze per linfedema che sono a trama piatta, e hanno meno estendibilità delle prime. Mentre le prime hanno la funzione di mantenere il microcircolo attivo e non far ristagnare il sangue, le seconde hanno il compito di non far ristagnare i liquidi e per questo devono essere meno estendibili e più rigide, devono creare come una barriera al liquido per riportarlo verso il primo centro linfatico. Altra cosa importante se si è in possesso di un invalidità civile il servizio sanitario può contribuire alla spesa di questi tutori.
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